Conoscere il nome delle cose è importante, in qualunque campo del vivere. Ci sono situazioni però in cui l’approssimazione terminologica è meno tollerata che altrove. La vita in barca a vela è una di queste e se andate per mare certo lo saprete. Dalla terminologia relativa alle azioni da compiere a bordo a quella che indica le parti stesse dell’imbarcazione c’è poco margine di gioco, anche a scanso di equivoci e di scorretto (e pericoloso) utilizzo del mezzo. Per cominciare ecco la terminologia in barca a vela, un ripasso rivolto soprattutto ai meno navigati ma utile anche a chi, di tanto in tanto, ha un vuoto di memoria, partiremo dalle parti che compongono scafo e coperta.
Scafo
Innanzi tutto, quando si parla di terminologia in barca a vela, vale la pena ricordare il significato stesso del termine scafo. Con questa parola si intende la struttura portante della barca, il corpo o involucro principale, originariamente in legno ma oggi generalmente fatta di vetroresina o in alluminio. La parte dello scafo che è immersa in acqua è detta carena e può avere diverse forme. Le barche a vela possono avere un solo scafo, ed essere definite quindi monoscafi, o essere multiscafi come i catamarani e i trimarani.
Pescaggio
La profondità dello scafo di un’imbarcazione sotto la linea di galleggiamento è detto pescaggio. Consistente nella distanza verticale dalla linea di galleggiamento alla parte più profonda dell’imbarcazione. Questo elemento gioca un ruolo fondamentale nel determinare l’idoneità di un’imbarcazione a determinate profondità d’acqua e a navigare in zone poco profonde.
Chiglia
La chiglia può essere assimilata alla spina dorsale della barca, si estende lungo tutto lo scafo e sorregge l’intero peso dell’imbarcazione. Fondamentale nel contribuire alla stabilità e al mantenimento della rotta, consiste in una trave longitudinale a sezione quadrata o rettangolare che va da poppa a prua e costituisce la parte più bassa e più robusta dello scafo. Presente in tutte le imbarcazioni, anche a motore o a remi, nel caso delle barche a vela sopporta il carico della deriva e della sua zavorra.
Madiere e paramezzale
La chiglia si incastra su una trave trasversale detta madiere. Sopra ai madieri, in corrispondenza della chiglia, è collocato il paramezzale. Si tratta di una trave longitudinale che ha il compito di stabilizzare la barca. La parte inferiore dello scafo, destinata alla raccolta dei liquidi accumulati durante la navigazione è detta sentina.
Murata e fiancata, poppa e prua
Passando al corpo stesso della barca sentiremo (e dovremo) parlare di murata e di fiancata. Si tratta delle parti laterali dell’imbarcazione, rispettivamente interne ed esterne.
Poppa e prua sono due termini che anche chi è completamente a digiuno di nautica conosce e indicano rispettivamente la parte posteriore e anteriore della barca.
Nota anche come parte anteriore o anteriore dell’imbarcazione, la prua è la sezione che taglia l’acqua. Non si tratta di un semplice punto, ma piuttosto di un’area distinta che contribuisce alla galleggiabilità e alla stabilità della barca. Sulle imbarcazioni più grandi la prua può ospitare varie attrezzature, come gavoni per l’ancora o aree dove sedersi.
La poppa è invece la parte posteriore dell’imbarcazione. Fornisce stabilità e ospita il motore e il meccanismo di governo di molte imbarcazioni. Con il termine poppa si può fare riferimento all’intera parte posteriore dell’imbarcazione, compresa la zona del ponte. Nelle barche a vela questa zona è spesso dotata di una piattaforma per il nuoto che facilita l’accesso all’acqua.
Dritta e sinistra (babordo e tribordo)
Guardando la prua, la parte destra sarà chiamata dritta (un tempo conosciuta come babordo, ma ormai quasi nessuno la chiama più così), mentre la parte sinistra è, appunto, la sinistra, termine decisamente più intuitivo dell’antico e ormai desueto tribordo.
Ponte, coperta e sottocoperta
La struttura orizzontale che copre l’intero scafo è il ponte, quanto si trova sopra è la coperta, quello che sta sotto, ossia l’interno della barca, è la sottocoperta.
Pozzetto
L’area all’aperto delle imbarcazioni, quella destinata alle manovre così come ai passeggeri è il pozzetto. Cuore della barca a vela, si trova tra tambuccio (l’apertura tramite cui si va sottocoperta, dotata di copertura scorrevole) e spiaggetta.
Spiaggetta
Con il termine spiaggetta si indica un’area assimilabile a un piccolo balcone, una piattaforma larga più o meno quanto la barca stessa che sta a pelo d’acqua ed è la parte in cui è possibile fare tutte le attività all’aperto.
Bimini
Il pozzetto può essere protetto da sole o pioggia da un tessuto resistente alle intemperie teso su un telaio pieghevole in acciaio inossidabile detto bimini.
Bitta e galloccia
Sulle banchine o sulla coperta delle imbarcazioni troverete una struttura di metallo a forma di “L” rovesciata. Serve a fissare le cime di ormeggio e si chiama bitta. Il supporto a forma di ”T” posto sulla coperta delle imbarcazioni per fissare cime varie si chiama invece galloccia.
Passerella
La passarella è l’asse mobile utile a collegare la barca al molo quando si è in porto e agevolare l’imbarco di equipaggio e passeggeri.
Timone
Lo strumento che serve a guidare la barca prende di nuovo un nome noto universalmente come timone. A questo proposito va ricordato che il timone è genericamente l’intero meccanismo di governo di una imbarcazione, compresa la ruota, la barra o qualsiasi altro dispositivo utilizzato per controllarlo. Ruotando il timone, il timoniere può cambiare la rotta dell’imbarcazione, dirigendola a destra o a sinistra. La barra è una maniglia o una leva utilizzata per governare piccole imbarcazioni. Collegata direttamente al timone, consente al timoniere di controllare la direzione dell’imbarcazione muovendo la barra a destra o a sinistra. Il timone a barra è comune sulle piccole barche a vela e su alcune barche a motore. Nelle imbarcazioni più grandi e negli yacht troveremo invece la ruota. Collegata al timone dell’imbarcazione attraverso una serie di cavi, sistemi idraulici o collegamenti meccanici, consente di governare in modo fluido e preciso, specie dove è richiesta una maggiore forza.