Per definizione l’assicurazione è una scommessa che sono felice di perdere tant’è che la pago anticipatamente. E’ chiaro?
Mi spiego meglio: pago un cifra fissa e certa che mi garantisce la tranquillità nel caso che mi capiti un evento imprevedibile e addirittura incalcolabile. Questo ragionamento lo abbiamo ben metabolizzato con la famosa R.C. obbligatoria per l’automobile che, altrettanto doverosamente, va fatta anche per tutte le imbarcazioni che montino un motore fisso o fuoribordo.
Facoltativa è invece la polizza Kasko, sia per l’auto sia per la barca, il cui suono fonetico “casco“ già prelude a un evento dannoso.
L’assicurazione della propria barca da diporto per tutti i rischi è la famosa scommessa che vale la pena “perdere“ per la tranquillità in caso di: furto, incendio e perfino naufragio ma anche per collisioni, cioè abbordi, anche durante una regata, eccetera eccetera eccetera. Ho messo tre volte eccetera poiché le assicurazioni non sono tutte uguali e bisogna saper scegliere.
Come si sceglie la buona assicurazione per la barca
Bisogna armarsi di un pò di pazienza e poi chiedere e leggere, leggere e chiedere. Quasi tutte le grosse compagnie sono disposte a offrire la polizza kasko per una barca, ma esistono anche, poche però, assicurazioni più specializzate e orientate quasi esclusivamente alla nautica. Gli agenti di questo nucleo ristretto di assicurazioni hanno il pregio di parlare la stessa lingua del diportista nautico e quindi sarà facile sentirsi dire che: la polizza copre la sosta in baia in acque non protette, in quali tipi di regate sono assicurate e quali altre invece no, che coperture sono previste durante il rimessaggio invernale e così udirete, solo dagli specialisti, le altre terminologie non pappagallate ma affrontate con una perfetta cognizione di causa. Il consiglio sta quindi nel ricercare gli assicuratori “di mare“, che si contano sulle dita di una sola mano, i quali sono forse gli unici che usano e capiscono correttamente il linguaggio “di mare”.
Particolari vantaggi di una buona assicurazione
Ogni compagnia ha propri punti di forza e, viceversa, anche alcuni punti di debolezza.Per non parlare male di nessuno concentriamoci sui punti di forza che alcune compagnie possono sventolare per attrarre l’utente. Se siete dei grandi navigatori ponete la massima attenzione alla clausola che descrive i “tratti di mare assicurati”, cioè che non vi troviate scoperti in eventuali acque interne dell’Europa, in zone off limits del Mediterraneo oppure a latitudini polari del Mare del Nord e del Baltico. Poiché non si può mai escludere il peggio, leggere e chiedere che cosa prescrive la polizza sui costi per la rimozione del relitto.
Anche i minimi particolari non vanno però trascurati e forse qualche compagnia presterà la dovuta attenzione alle attrezzature che, durante la sosta invernale, possono essere sbarcate e infine aver cura dei vostri “effetti personali“ garantendovi in polizza il valore per la loro perdita.
L’ammontare assicurato della barca, in caso di perdita totale, va negoziato e deciso a priori per non creare successive discussioni e, come per tutte le polizze per danni, va scelta la franchigia più conveniente.
Potrà capitare che vi sia una polizza con l’offerta di una riduzione del premio iniziale in assenza di sinistri, per cui, se ad esempio il primo anno s’è pagato 100 l’anno successivo verrà scontato del 15%, poi del 25 e poi del 30, e al quarto anno si pagherà soltanto 60 ottenendo così uno sconto del 40%. Mica male se poi, conservando con cura la prima ricevuta e confrontandola poi con l’ultima, si potrà dimostrare, a chi volesse acquistare la propria barca, che non ha subito incidenti. Un vantaggio quasi immediato dei costi e un investimento per un maggior ricavo futuro. Basta leggere e chiedere, chiedere e leggere scegliendo la compagnia specializzata e, cosa che non guasta, quella assicurazione che ha una gestione veloce e professionale delle pratiche, soprattutto nella malaugurata ipotesi di un sinistro. Buon vento