Antivegetativa: consigli e modalità d’uso per proteggere la vostra barca

L’antivegetativa è forse uno fra i trattamenti più importanti da considerare quando si pensa ai lavori stagionali per la vostra barca. Ma di preciso che cos’è, come funziona e perché è così importante? Vediamo insieme grazie a questa breve guida tutto quello che serve sapere per proteggere al meglio il vostro scafo!

Cos’è e perché usare l’antivegetativa

L’antivegetativa (o antifouling in inglese) è vernice detta biocida. Serve a prevenire la formazione di organismi vegetali sullo scafo. I biocidi più diffusi oggi sono a base di biossido di rame, efficace quanto il suo predecessore – lo stagno – ma dal ridotto impatto ambientale.
Il motivo principale per servirsi regolarmente di un trattamento antifouling è, dunque, la protezione dello scafo. In primo luogo perché gli organismi che nascono all’esterno della vostra barca, crescono anche verso l’interno. In questo modo potrebbero “attaccare” anche lo strato di vetroresina e causare la tanto odiata osmosi. La presenza di organismi sullo scafo poi influisce negativamente sulle prestazioni della barca: ne limita innanzitutto la velocità. Se poi navigate a motore, la resistenza generata da alghe e altri organismi causa un maggiore spreco di carburante. Infine, uno scafo non curato è un problema anche per la vostra sicurezza: la vostra barca potrebbe infatti risultare molto meno manovrabile e reattiva.

Quale antivegetativa usare?

Per capire qual è l’antivegetativa adatta a voi bisogna considerare diversi fattori. Il tipo di imbarcazione, la lunghezza dello scafo e anche quali acque siete soliti frequentare. Salinità, temperatura e pulizia dell’acqua infatti sono elementi che influiscono molto sulla durata e sull’efficacia dell’antivegetativa. In linea di massima comunque, le antivegetative si possono dividere in due categorie, grazie a cui potrete iniziare a orientarvi.

– Antivegetative autoleviganti: sono vernici idrosolubili e autopulenti. Questo antifouling si rimuove a poco a poco con l’avanzamento della nave. In questo modo “rinnova” automaticamente lo strato protettivo, perdendo le passate più esterne e meno efficaci. Essendo idrosulubili, le autoleviganti sono particolarmente facili da rimuovere e adatte a imbarcazioni da crociera, non portate per le grandi velocità.

– Antivegetative a matrice dura: sono prodotti antifouling altamente resistenti alla corrosione. Particolarmente adatte a imbarcazioni che vengono alate spesso e che raggiungono alte velocità.

  • Applicazione e rimozione dell’antivegetativa

Prima di applicare l’antivegetativa è fondamentale pulire e levigare lo scafo e rimuovere eventuali strati precedenti di antifouling. Nel caso di autovegetative autoleviganti basterà un’idropulitrice. Nel caso invece di antivegetative a matrice dura, potrebbero essere necessari raschietti, levigatrici o sabbiatrici. Una volta pulito lo scafo, dovrete utilizzare un primer epossidico. Questo prodotto assicurerà maggiore protezione allo scafo e una più solida base per l’antifouling. Adesso non resta che applicare l’antivegetativa: prendete un rullo per vernice e passate più strati a distanza di circa tre ore fra un’applicazione e l’altra.
Se applicate l’antivegetativa durante un periodo di inutilizzo della barca questa potrebbe deteriorarsi più in fretta. È sempre meglio che l’imbarcazione sia trattata poco prima della rimessa in acqua.

Ecco dunque tutto quello che vi serve sapere per prendervi cura al meglio del vostro scafo, buon vento!

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