America’s Cup: Come funziona, i team e dove vederla

America’s Cup 2020: info, partecipanti e dove vederla

L’edizione 2021 della America’s Cup sta arrivando. Non ancora la Coppa America propriamente detta, quella si disputerà a marzo, tuttavia i quattro AC75 hanno cominciato a sfidarsi, davanti ad Auckland, a partire dal 17 dicembre.

Un riassunto di cosa è l’anima della Coppa America abbiamo già provato a darlo. Vediamo ora più in dettaglio come si svolgerà questa 36esima America’s Cup e chi sono i quattro equipaggi in gara e come vedere le regate in tv e sul web.


Le regate di dicembre

I primi appuntamenti sono stati le ACWS di Auckland (17-19 dicembre) e la Prada America’s Cup Christmas Race (20 dicembre), con quest’ultima annullata per mancanza di vento. In questi appuntamenti, tutti e tre i challenger – Luna Rossa Prada Pirelli (Ita), American Magic (Usa) e Ineos Team UK – si sono potuti misurare con il defender Emirates Team New Zealand (Nzl), prima che tale privilegio tocchi a chi si sarà qualificato per disputare la Coppa America vera e propria il prossimo marzo.

La Prada Cup

Il 15 gennaio 2021 inizia la PRADA CUP, quella che dal 1983 era chiamata la Louis Vuitton Cup (e comunque esiste dal 1970, anno in cui fu necessario cominciare a selezionare i challenger). Organizzata dal Challenger of Record (per questa edizione Luna Rossa) determina quale dei team sfidanti affronterà il Defender Emirates Team New Zealand nella 36a America’s Cup Match di marzo 2020, che come è tradizione non partecipa alla Prada Cup. Il format dell’evento prevede quattro sessioni di round robin tra i tre challenger. Al termine, il team con più punti sarà direttamente il primo finalista della Prada Cup. Il secondo finalista sarà l’equipaggio che per primo raggiunge quattro vittorie durante la semifinale di PRADA Cup. 

La finale della Prada Cup inizia il 13 febbraio e determina chi sarà il Challenger per la 36a America’s Cup. La prima squadra a raggiungere le sette vittorie alzerà al cielo la nuovissima Prada Cup, trofeo progettato dal famoso designer Marc Newson e realizzato a mano da mastri argentieri fiorentini.


America’s Cup

La 36a America’s Cup si disputerà ad Auckland, Nuova Zelanda, dal 6 marzo 2021 e vedrà il Defender Emirates Team New Zealand regatare contro il vincitore della PRADA Cup.

A tenersi pro tempore la Vecchia Brocca in argento realizzata nel 1848 dal gioielliere londinese Robert Garrard & Co sarà il primo team a segnare sette punti, uno per match race vinto. Il percorso è un bastone bolina-poppa, da compiere fino a tre volte per una lunghezza totale compresa tra le 2 e le 2,5 miglia. La variabilità è dovuta alla volontà di mantenere ogni prova entro i 35 minuti, comprese le operazioni di pre-partenza: più c’è aria e più è lunga la strada da compiere. In ogni caso il range di vento utile per regatare durante la Coppa sarà tra i 6,5 e i 23 nodi. Le regate inizieranno alle ore 16 locali (le 5 di mattina italiane), perché dovrebbe essere garantita la brezza termica del Golfo di Hauraki. L’organizzazione prevede di determinare il vincitore entro il weekend del 14 marzo. 


Dove vedere l’Americas Cup

Le regate del trofeo saranno trasmesse in chiaro su Rai 2 e – per gli abbonati – su Sky Sport, Sky Go e Now TV. Le dirette saranno visibili in streaming anche su Youtube nel canale ufficiale America’s Cup, che pubblica anche numerosi contenuti extra, highlights e interviste. 


I team in regata

Il Defender: Emirates Team New Zealand 

Emirates Team New Zealand (ETNZ), che rappresenta i colori del Royal New Zealand Yacht Squadron (la Coppa America è una sfida tra club, prima che tra stati) è il defender. Tra tutti i partecipanti, al di là della posizione attuale, è il più longevo e più titolato.

Per tre volte ha conquistato l’America’s Cup: a San Diego nel 1995 battendo Stars and Stripes 5-0; ad Auckland nel 2000 battendo Luna Rossa con lo stesso punteggio (e i tifosi italiani ricorderanno bene la sconfitta e le lacrime degli uomini imbarcati sul Silver Bullet Ita 45); e a Bermuda nel 2017 vincendo 7-1 contro Oracle Team Usa. Nel 2013 si è invece dovuto arrendere a Oracle. Nonostante gli americani avessero lasciato ai kiwi ben 8 regate sulle prime nove disputate (quell’anno servivano nove punti per portarsi via il trofeo), riuscirono comunque a difendere la Coppa vincendo nove prove di fila (la più grande rimonta della storia sportiva). 

È l’unico team ad aver partecipato sia all’America’s Cup sia alla Volvo Ocean Race (secondi classificati nell’edizione 2011-12). Il nucleo fondante del team ha esordito in Coppa con il New Zealand Challenge a Fereemantle, in Australia, durante l’America’s Cup del 1987. Sempre volto alle innovazioni, è suo il merito (o la disgrazia secondo i velisti più tradizionalisti) di aver messo a punto l’AC75 Class Rule, la regola che definisce i rivoluzionari monoscafi con i foil che disputeranno le regate della 36a edizione della Coppa e le regate di avvicinamento. Il loro team è composto da circa 150 persone.


Challenger of Record: Luna Rossa Prada Pirelli 

Il team Luna Rossa, fondato nel 1997 da Patrizio Bertelli, AD del Gruppo Prada, è alla sua sesta partecipazione all’America’s Cup, un record che condivide con il mitico Sir Thomas Lipton che 102 anni prima di lui iniziò l’epopea degli Shamrock (ah… i mitici J Class, e così abbiamo reso felici anche tutti coloro che: «queste che volano non sono vere barche a vela»).

Basato a Cagliari, il team issa il guidone del Circolo della Vela Sicilia. Negli ultimi 20 anni il team è stato protagonista dell’America’s Cup, rappresentando l’eccellenza dell’Italia nel mondo della vela internazionale. Oggi è guidato dal veterano Max Sirena, che vanta un’America’s Cup vinta con Oracle nel 2010. 


Al suo debutto nel 1997, Luna Rossa ha vinto le Challenger Selection Series ad Auckland in quelle che sono state descritte come forse le migliori due settimane di regate nella storia dell’America’s Cup. L’equipaggio italiano è sopravvissuto ad America One di Paul Cayard, vincendo con un punteggio di 5-4: non solo la serie è stata chiusa, ma molte delle regate sono state disputate con le barche a pochi metri di distanza e ripetuti cambi di leader.

Grazie a questa vittoria, Luna Rossa ha sfidato il Defender Team New Zealand nella 30a America’s Cup: la prima America’s Cup senza uno sfidante o un defender americano e, sebbene sia stata duramente combattuta, al suo primo sforzo il nuovo team italiano non è riuscito a prevalere sui kiwi.


I risultati del team includono, tra le altre regate, anche la vittoria dell’America’s Cup World Series nel 2012-2013.

Il 26 giugno 2017, subito dopo la regata finale della 35a America’s Cup, il Royal New Zealand Yacht Squadron ha ricevuto e accettato un Bando di Sfida dal Circolo della Vela Sicilia. Così, Luna Rossa Prada Pirelli Team è diventato il Challenger of Record ufficiale della 36a America’s Cup. In questa campagna Luna Rossa è sostenuta da PRADA e Pirelli, due iconici marchi italiani.


American Magic – New York Yacht Club

American Magic è il rappresentante del glorioso New York Yacht Club. Nato a ottobre 2017 da uno sforzo congiunto di Bella Mente Racing, Quantum Racing e New York Yacht Club, riunisce due programmi di regata di grande successo con uno dei più importanti yacht club del mondo, uniti per riconquistare la Coppa. La volontà è quella di riportare il sodalizio newyorkese nell’evento velico tra le boe più importante dello sport, ed elevare la qualità della vela agonistica negli Stati Uniti.


Il suo nome, American Magic, è un richiamo alla storia del New York Yacht Club in Coppa. America, la barca che vinse e di fatto istituì la Coppa (la goletta America) e Magic, la prima barca che difese quel trofeo per i colori del club yankee, vincitrice contro il britannico Cambria. La partecipazione alla 36a Coppa segna il ritorno del club alla storica competizione dopo un’assenza di 18 anni.


A guidare l’impresa un triumvirato. Il Team Principal e Ceo è John J. “Hap” Fauth, tre volte campione del mondo Maxi 72 con la sua Bella Mente Racing; a fianco ha Doug DeVos, il cui team Quantum Racing TP52 ha vinto il mondiale di classe per sei volte dal 2008. Terzo elemento è Roger Penske, un nome iconico negli sport motoristici a stelle e strisce: le auto di proprietà e preparate dal Team Penske hanno in curriculum 584 importanti vittorie in gara, 650 pole position e 39 campionati tra cui 18 vittorie di Indianapolis 500. La sua presenza ha essenzialmente il compito di creare un team vincente. A presidiare l’aspetto agonistico c’è Terry Hutchinson, forte di quattro campagne di Coppa. Come tattico di Emirates Team New Zealand nel 2007, Hutchinson, che è stato nominato per due volte Rolex Yachtsman of the Year e ha 16 titoli iridati in curriculum, ha aiutato il team a raggiungere la finale al fianco di Dean Barker (l’uomo al timone di ETNZ quando Oracle infilò le otto vittorie consecutive), che ora è il timoniere di American Magic. 


Ineos Team Uk – Rappresentante: Royal Yacht Squadron
Sir Jim Ratcliffe, il fondatore della compagnia chimica Ineos, è il patron della sfida inglese che vorrebbe riportare in Inghilterra la Coppa delle 100 Sterline (e non delle 100 Ghinee come erroneamente incisero sulla Brocca i primi vincitori, dopo aver rinunciato all’idea di fonderla per ricavarne dei medaglioni da dare ai membri dell’equipaggio di America). A guidare la campagna in acqua un altro Sir, Ben Ainslie, che con quattro ori e un argento vinti tra Finn e Laser, è il velista olimpico di maggior successo di tutti i tempi. La squadra può contare su un equipaggio stellare tra cui val la pena ricordare Giles Scott, medaglia d’oro olimpica nel Finn a Rio 2016, e oggi tattico dell’Ineos Team Uk. In totale, il team vanta 16 vittorie in Coppa America e otto medaglie olimpiche. 

Alle scrivanie dirigenziali siedono sia Grant Simmer, quattro volte vincitore dell’America’s Cup, in qualità di CEO, sia Nick Holroyd, fondamentale nel portare la tecnologia del foiling in Coppa, in qualità di Chief Designer. 

La barca da 6,5 tonnellate del team, Britannia, ha una velocità massima stimata di oltre 50 nodi (93 KM/H, 57,5 MP/H) ed è una delle barche tecnologicamente più avanzate mai costruite. Ha richiesto oltre 90mila ore di progettazione e oltre 46mila ore sono servite per assemblare le sue 17.300 parti. Curiosità, Ineos Team Uk è riuscito a mettere in piedi la seconda sfida britannica consecutiva: l’ultimo a compiere un’impresa del genere fu Sir T.O.M. Sopwith nel 1934 e nel 1937 con i due J Class («Ah, i J Class…») Endeavour e Endeavour II.


Le barche

Una rapida carrellata sulle dimensioni principali degli AC75

Lunghezza scafo: 20,7m +2m bompresso 

Vele: randa 135-145 Mq / fiocco 90 Mq / Code Zero 200 Mq

Baglio massimo: 5m 

Timone a T con foil: pescaggio max 3,5m / Larghezza Max 3m 

Peso: 6,5 T – 

Doppia deriva basculante con foil a T: pescaggio max 5m / Larghezza max foil 4m

Altezza dell’albero dalla coperta: 26,5m

Equipaggio: 11 

Peso dell’equipaggio 960-990 Kg

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