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Avventura sull’oceano? Dimmi qual è il tuo sogno e io ti suggerisco la migliore barca a vela oceanica per realizzarlo!

Quale barca a vela oceanica scegliere per una bella avventura in mare?
Bella domanda !
Senza apparire pignolo, prima di consigliarti una barca a vela oceanica, c’è da distinguere su quale oceano e per quale tipo di avventura vorresti intraprendere; ad esempio la classica traversata dell’Atlantico che ogni anno in ottobre vede salpare dalle Canarie centinaia di imbarcazioni, sembra non richieda particolari attrezzature, ma solo alcune cautele. Si naviga per quasi un mese con gli Alisei quasi costanti che logorano le vele, sempre a riva, e bisognose perciò di rinforzi e di ricambi. È tutta un’altra storia per chi deve doppiare Capo Horn o affrontare i “40 ruggenti e i 50 urlanti“ (ndr le latitudini australi) o cimentarsi nelle regate intorno al mondo e sfidare i venti e le correnti nella Sidney Hobart.
Fin qui ciò che ho letto o mi è stato raccontato, ora rispondo alla domanda iniziale con le conoscenze specifiche per alcuni tipi di barche a vela oceaniche che ritengo di conoscere meglio, sia per come vengono costruite sia per come sono attrezzate.

Barca a vela oceanica per una classica traversata atlantica con un gruppo d’amici

Non avrei alcun dubbio e, con qualche indispensabile optional, partirei alla volta dei Caraibi con l’Impression 45.1 presentato recentemente da Elan Yacht. Con una dimensione relativamente contenuta di meno di 14 metri può issare, oltre ai quasi 100 metri quadri di vele standard, un gennaker di 135 mq che, nella giusta grammatura farebbe sicuramente planare la barca. Essenziale la possibilità di disporre di oltre 1000 litri d’acqua e più di 200 litri di gasolio. Comunque un dissalatore e un generatore non me li farei mancare come pure una radio SSB. Questo tipo di imbarcazione la preferirei alla più performante E5 per la maggior capacità dei serbatoi d’acqua e solo il lussuoso GT6, appena annunciato da Elan Yacht, potrebbe surrogare la mia scelta iniziale. Scusate l’intermezzo: un equipaggio di sei persone che convivono per quasi quattro settimane deve poter disporre di un “abbondante” doccia d’acqua dolce al giorno a testa, per sopportarsi tranquillamente.

Barca a vela oceanica per una traversata o una zingarata familiare intorno al mondo

Il “must” per questo affascinante programma in coppia o con i figli, se ci sono, è il catamarano. La casa galleggiante che corre veloce sull’acqua è l’imbarcazione ideale per attraversare gli oceani e restare in navigazioni per mesi o persino anni.
Io conosco abbastanza bene solo due tipi di catamarani ed è fra questi due che dovrei compiere la scelta, non solo funzionale, ma anche economica. Facciamo finta che i soldi non contino e che io desideri volare sull’acqua, stringere il vento, mostrare la poppa a tutte le imbarcazioni che ingaggio e allora l’ideale è un Catana, carbon infusion, con due daggerboards (ndr le derive laterali che facilitano la bolina) e una generosa velatura. Quale modello?
Se siamo in due sarebbe sufficiente il Catana 47, ma io sono innamorato del Catana 53, che lo skipper Willy mi ha insegnato a manovrare da solo e che quando prende l’abbrivo fa delle planate eccezionali.
Tuttavia, dopo che il Cantiere ha sfornato centinaia di esemplari e molti di questi girano da anni intorno al mondo, un Bali costruito sempre da Catana può essere ancora più confortevole e pratico per una lunga zingarata intorno al mondo. Il Bali 4.3 per una coppia non è esagerato anche se si potrebbe stare altrettanto comodi sul Bali 4.1. Uno si affeziona soprattutto a ciò che ha già provato e quindi la scelta diventa più affettiva che razionale. Il super frigorifero, la grande lava-asciuga, il fantastico flying bridge sono gli indimenticabili comfort che ho sperimentato.

Barca a vela oceanica per sfidare le situazioni più impervie e poter spiaggare su un atollo

Per poter portare a pieno titolo e con orgoglio l’orecchino d’oro a destra bisognava aver doppiato Capo Horn a vela da est verso ovest, contro vento e contro le correnti; mi accontenterei di portalo a sinistra, avendo doppiato Capo Horn da ovest verso est.
Comunque per questo sceglierei un tradizionale sloop, molto classico e altrettanto “british” con la possibilità di allestire il layout interno più adatto alle avventure che ho programmato e soprattutto avere la possibilità di spiaggiare o di modificare il pescaggio in certe circostanze.
Ecco il Southerly Yacht, fabbricato e allestito dal Discovery Group a Southampton, culla di scuole e università marittime, sede storica di cantieri navali e residenza di famosi progettisti.
Ho conosciuto due coppie, anglosassoni naturalmente, che peregrinano nei mari con un Southerly Yacht con la chiglia idraulicamente retrattile. E se dovessi scegliere il “piccolo“ Southerly 42 con due sole cabine sarebbe l’ideale per affrontare ogni tipo di avventura sui mari della Terra. Undici tonnellate di peso totale di cui 3600 di zavorra per tredici metri di lunghezza con 74 mq standard di tela creano una imbarcazione perfettamente equilibrata e sicura.

Ovviamente il plus del Southerly Yacht è costituito dal pescaggio di ben 2 metri e 72 centimetri che si riduce a soli 84 cm quando si tirano su i 1500 chilogrammi della chiglia mobile.
Minimo scarroccio con la deriva giù e arrivi ovunque con la deriva su. Serbatoi standard generosi per acqua e per il gasolio e nei raffinati interni c’è la chicca per chi deve navigare duramente in oceani freddi o in condizioni tempestose: l’intramontabile tavolo di carteggio sollevato che consente, con il pilota automatico inserito, a motore o con le vele a segno di pilotare da dentro avendo un’ampia visibilità a 180 gradi.

 

Non resta che da valutare le possibilità e le opzioni per iniziare la vostra avventura in oceano. 

Buon vento.

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