Il cantiere nautico Elan Yacht, che sorge accanto alla fabbrica dei famosi sci Elan- a lungo pubblicizzati da Ingemar Stenmark – fa parte di un più ampio comprensorio industriale in cui si producevano anche alianti e che attualmente sforna gigantesche pale per i generatori eolici.
Ex azienda parastatale, da un anno è stata privatizzata e fa parte del gruppo finlandese KJK, leader europeo negli sports outdoor, che ha acquisito il 100% del gruppo Elan, fondato nel 1945, dapprima come produttore soltanto di sci e dopo quattro anni ha avviato la costruzione di imbarcazioni, che inizialmente erano canoe e piccoli natanti destinati al vicino lago di Bled.
Quando agli inizi degli anni sessanta si è diffusa la tecnologia del poliestere rinforzato, Elan Yacht ha prodotto le prime barche a vela e nel decennio successivo si contano oltre 10mila esemplari varati dall’Elan Marine con sede a Begunje nell’alta Carniola.
Finita la lunga collaborazione con Jakopin, progettista sloveno di barche da crociera con il logo J&J Design, nel 1995 si compie la svolta performante della produzione Elan Yacht con la collaborazione, tutt’oggi in essere, con il designer inglese Rob Humphreys e, come ultima novità, è stata arricchita dalla creatività e dallo stile di Porsche Design nelle soluzioni degli arredi interni.
In definitiva posso affermare che Elan Marine è un cantiere con una lunga tradizione, con un know how sinergico che è maturato nell’impiego delle materie plastiche.
La marinità delle imbarcazioni Elan Yacht
Le linee disegnate da Humphreys si sono dimostrate da subito aggressive e performanti con l’iniziale caratteristica della famosa “prua a canoa“, progettata per cavalcare meglio le onde e frangerle con il “peso“ di una generosa velatura di prua.
Elan può inoltre vantare dei primati assoluti di creatività e di innovazione che molti altri cantieri hanno inesorabilmente poi copiato.
Il diffusissimo ELAN 333 è stato il primo natante ad installare un timone a ruota invece che a barra come si usava per tutti natanti di quella lunghezza, tant’è da meritarsi l’appellativo di “maxi natante“.
Che dire del primato nell’aver lanciato la doppia pala del timone per garantire in tutte le andature, anche nella più sbandata, la governabilità dell’imbarcazione. A cui è seguito l’impiego della doppia ruota per facilitare il timoniere in entrambi i bordi.
Se il confort e la velocità erano le priorità non poteva mancare l’attenzione alla stabilità, ed è stato così che Elan Yacht ha inserito gli spigoli della carena, quali elementi indispensabili per accrescere la cosiddetta “stabilità di forma“.
I numerosi premi internazionali assegnati ai modelli Elan Yacht certificano la riconosciuta marinità di questa produzione che ha scelto come proprio slogan “senza compromessi“.
Infatti le imbarcazioni Elan navigano ovunque nel mondo con la medesima capacità di affrontare sia l’impetuosità della Bora di “casa“ propria sia i marosi degli oceani che tutte le imbarcazioni Elan hanno sempre attraversato
L’armatore Elan Yacht
Chi decide l’acquisto di uno Yacht Elan non è mai un armatore di “primo pelo“, cioè possiede già una base culturale marinara e sa cogliere i plus che rendono Elan appetibile.
Non mi stancherò mai di copiare e di riproporre la battuta di Rob quando ha voluto sintetizzarmi la filosofia delle sue progettazioni per Elan: “sono imbarcazioni al 60% regata e al 60% crociera“.
Ecco la vera, affatto stravagante, formula vincente del cantiere Elan Yacht e le motivazioni che convincono l’armatore attento a soddisfare i bisogni condivisi dalla famiglia e dall’equipaggio in regata.
L’abitabilità interna deve essere accogliente e non deve nuocere ai parametri fissati per ottenere un ottimo rating di stazzatura e quindi Elan rispetta la promessa del progettista cercando il plus nell’uso sia in crociera che in regata.
L’“elanista” è generalmente un armatore fedele al brand, e chi aveva iniziato con l’acquisto del natante per semplicità burocratica, poi desidera crescere sempre con imbarcazioni Elan inseguendo i modelli più innovativi che lo staff progettuale, interno ed esterno al cantiere Elan Yacht, lancia periodicamente sul mercato.
Elan Yacht produce diversi modelli per diversi utilizzi
Che il mio amico Rob non me ne voglia se altero il suo slogan e affermo che, nella gamma produttiva di Elan Marine, talvolta le percentuali possono oscillare e pesare un po’ di più sulla crociera o un po’ di più sulla regata. Comunque, in entrambi i casi, per Elan non esiste la “barca mussa“ (ndr. espressione dialettale per indicare la barca poco veloce) poiché tutte e tre le linee disegnate da Humphreys ottimizzano al massimo il rapporto tra la superficie velica e il dislocamento.
Ovvio che la serie “E“ è la più performante, quella che ti consente di conquistare il rispetto da parte di tutti i soci del tuo circolo nautico e che entra spesso in zona medaglie nelle competizioni veliche.
Questa linea produttiva comprende un “natante“, l’E3, e due “imbarcazioni“ l’E4 e l’E5, cioè barche da immatricolare poiché di lunghezza superiore ai 10 metri.
A richiesta dei più esigenti esiste la variante “S“ che è dedicata a chi userà il brand Elan quasi esclusivamente per regatare e competere ai massimi livelli europei e mondiali.
Gli Elan Impression erano stati ideati, progettati e poi prodotti in grande numero con particolare attenzione alla crociera e naturalmente all’attività di charter; posso altresì testimoniare, per esperienza personale, che un Elan Impression, che è stato armato con vele appropriate e viene manovrato da un buon “manico” al timone, non mancherà di far sentire la velocità a cui Rob Humphreys non ha mai rinunciato nel progettare le linee d’acqua di tutte le barche Elan.
Attualmente il cantiere Elan Yacht sta producendo due modelli: l’Impression 40.1 e il nuovissimo modello Impression 45.1; entrambi sono molto richiesti dalle compagnie di charter che puntano ad offrire alla propria clientela un prodotto di maggior qualità rispetto alla media delle barche di serie destinate a questo settore di attività.
Dulcis in fundo è entrata nel catalogo la serie Elan GT: uno slancio (ndr, élan in francese significa appunto slancio, con impeto) concettuale in cui si riassume tutto il know how posseduto dallo staff del cantiere Elan dopo 70 anni di ininterrotta attività.
Ecco il debutto dell’Elan GT 5 avvenuto poco più di un anno fa ed ora il già ampiamente celebrato GT 6 Porsche Design presentato in prima mondiale a Düsseldorf.
Queste sono barche che meritano di essere viste e per le quali è difficile rendere merito cercando di descriverle, poiché entrambi i modelli elevano il Cantiere Elan Yacht in un segmento di mercato ancor più competitivo sfidando, senza compromessi, alcuni brand ritenuti blasonati e incommensurabili, fino alla prova contraria offerta da Elan GT Porsche Design.