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Luna Rossa Prada Pirelli vince la Prada Cup

Luna Rossa Prada Pirelli ha vinto la Prada Cup. Con un punteggio estremamente chiaro, sette vittorie a una, l’equipaggio italiano ha sconfitto dopo quattro giorni di regate l’aspirante challenger inglese Ineos Team Uk. Un successo inaspettato, in termini così netti, all’inizio dei Round Robin, da cui Britannia, l’AC75 timonato da Sir Ben Ainslie, era uscito senza neanche una sconfitta. Il team tricolore guidato da Max Sirena è così ufficialmente il challenger alla 36esima edizione dell’America’s Cup.

 

Il percorso di Luna Rossa verso l’America’s Cup

Ricapitoliamo quanto successo finora alla squadra italiana da quando è iniziata la corsa alla 36a Coppa America. Il Covid 19 ha cambiato quasi tutte le carte in tavola. Sicuramente ha stravolto la lista delle carte nautiche che rappresentavano le aree di mare dove i team avrebbero dovuto cominciare a usare gli AC75 in competizione. 

Annullate, per la pandemia ancora in corso, due tappe delle America’s Cup World Series che si sarebbero dovute disputare in Italia e in Inghilterra, rispettivamente a Cagliari e a Portsmouth il 23-26 aprile e il 4-7 giugno 2020, i team hanno potuto tornare a regatare solo lo scorso dicembre, dal 17 al 19, in occasione della terza, e unica, frazione delle World Series.

 

Natale senza vento

Quella di Auckland che serviva per mostrare ufficialmente Auckland e il Golfo di Hauraki come sede dell’edizione 2021 del più antico trofeo sportivo del mondo, regolarmente disputato dal 1851. E, ironia della sorte, neanche le Christmas Race (previste per il 20 dicembre) sono state disputate per assenza di vento.

Una situazione abbastanza insolita, perché ha obbligato gli equipaggi dei quattro team in competizione all’inizio dell’avventura (oltre ai due già citati, anche il defender Emirates Team New Zealand e gli statunitensi di American Magic) a non poter regatare per oltre due anni. Neanche internamente con una barca lepre, non esistendo di fatto barche uguali agli AC75.

 

Iniziano le danze per i challenger e il defender

Durante le prime regate di Natale si sono visti valori in gioco molto diversi da quelli che poi si sarebbero palesati in seguito. Dopo le prime 12 regate disputate la classifica si era così svolta: al primo posto i padroni di casa di Emirates Team New Zealand con 5 vittorie e una sconfitta; al secondo posto American Magic con quattro vittorie (unici ad avere battuto i kiwi) e due sconfitte; al terzo Luna Rossa Prada Pirelli con un 3 a 3 tra vittorie e sconfitte; e buon ultimo l’equipaggio Uk con nessun punto a favore.

 

Prada Cup: una nota di colore

Le regate disputate tra gennaio e febbraio erano parte della Prada Cup, la competizione che serve a definire chi, tra i vari sfidanti, diventa il challenger ufficiale. Nota curiosa: le regate di selezione tra gli sfidanti sono arrivate alla 14 edizione. Molti le ricordano con il nome di Louis Vuitton Cup, con cui erano conosciute fino a che la casa di moda Prada non ha acquisito i diritti sulla competizione. Il Moro di Venezia nel 1992 e Luna Rossa nel 2000 sono stati i due successi italiani in questa competizione. 

C’è da notare una cosa: La Louis Vuitton Cup debuttò nel 1983 quando Australia II strappò dopo 132 anni il trofeo agli americani battendo il 12 metri S.I. Liberty e portando via, per la prima volta dall’istituzione dell’America’s Cup, il trofeo dalla bacheca del New York Yacht Club dove era stata conservata fino dal 1857. La coppa sarebbe dovuta essere rimpiazzata dallo testa dello skipper che l’avesse persa, dicevano da quelle parti. Il timoniere Dennis Conner riuscì a non farsela tagliare nonostante l’onta, andandola a riprendere a nel 1987 a Freemantle in Australia, anche se con i colori del San Diego YC. Quest’anno è la prima edizione della Prada Cup…

 

Il ballo dei Round Robin

Lo scorso gennaio, nei weekend dal 15 al 17 e dal 22 al 24, i tre challenger hanno cominciato ad approcciare la strada verso la Coppa America vera e propria che, lo ricordo, è la serie di match race tra il defender e lo sfidante ufficiale. 

La situazione era completamente ribaltata rispetto a quanto visto nelle regate di dicembre. Ineos Team Uk, timonata dal velista con più medaglie olimpiche al collo (tre ori e un argento), ha vinto sei prove su sei volando direttamente alla finale della Prada Cup.  

Luna Rossa Prada Pirelli rimaneva nel suo ideale medio: 3 vittorie e tre sconfitte. Zero successi, invece per Patriot, l’AC75 degli americani, anche a causa di un brutto incidente con rischio di affondamento a causa di un “volo” avvenuto proprio durante un match race contro la barca italiana il 17 gennaio. Una una manovra azzardata in boa ha causato la perdita di controllo dell’assetto che ha avuto come conseguenza il distacco di un pacco batterie che ha sfondato lo scafo.

 

La semifinale

Pochi sfidanti e calendario corto. La semifinale tra italiani e americani si è svolta subito dopo e gli italiani sono partiti con un secco quattro a zero. Americani che a causa dei lavori per la riparazione (aiutati da tutti i team coinvolti), e di scelte progettuali dell’ultimo momento – con cui l’equipaggio del New York Yacht Club non ha potuto prendere confidenza – non sono mai riusciti a rappresentare una seria difficoltà per il team portacolori del Circolo della Vela Sicilia.

I monoscafi volanti, gli AC75, sono barche molto complesse e diverse da tutto ciò che è apparso finora, sviluppate in tempi brevissimi e mai confrontate in gara fino allo scorso dicembre. È normale che anche dei super equipaggi come quelli che in regata abbiano bisogno di qualche giorno per entrare in sintonia con tutto ciò che modifica i delicati equilibri della barca.

 

La finale della Prada Cup

Arrivati alle finali della Prada Cup c’era da confrontarsi con i temibili inglesi. Le regate sono state molto combattute, specialmente durante le fasi iniziali, con il verdetto che non sembrava segnato sin dall’inizio. Dopo il primo finesettimana però Luna Rossa Prada Pirelli aveva quattro punti e Ineos Team Uk zero

Poi stop forzato alle regate per tre casi di coronavirus registrati in Nuova Zelanda. I tre giorni di lockdown previsti dal governo sono poi diventati cinque. I sospettosi parlavano di un inspiegabile allungamento della pausa, come se gli organizzatori fossero in attesa di condizioni meteo con venti più consistenti delle brezze tra i 10 e i 15 nodi, brezze idealmente più favorevoli a Luna Rossa. Inoltre circolava la voce che ci fosse già stato un accordo sottobanco tra inglesi e neozelandesi per rendere Ineo Team UK prossimo Challenge of Record (CoR) per la 37a edizione di Coppa in caso di vittoria Kiwi (per questa edizione il CoR è Luna Rossa Prada Pirelli).

 

Il trionfo di Luna Rossa Prada Pirelli

Invece, alla ripresa delle attività, Luna Rossa ha messo subito a segno un’altra vittoria, seguita poi dall’unica affermazione degli inglesi cui hanno fatto seguito, domenica 21 febbraio, altre due “pappine” assegnate dagli italiani al titolatissimo baronetto.

Con un punteggio di sette vittorie e una sconfitta il team tricolore diventa così, per la seconda volta sulle sue sei sfide totali, il challenger: adesso proverà a compiere l’impresa finale.

Secondo il deed of gift le prove devono essere almeno al meglio delle tre regate (cosa che dalla fine dell XIX secolo è finora successa solo due volte: quando alle regate dell’America’s Cup si è arrivati dopo le sentenze di un tribunale Usa). Per questa 36a edizione si svolgeranno al meglio delle 13: il primo che arriva a sette vittorie vince. Cosa dire ancora? Beh, per scaramanzia niente di più…

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