Quando ho abbandonato la mia prima barca a vela, lunga fuori tutto appena 7 metri, ho sbarcato le così dette “cose personali“ che non entravano nella trattativa di vendita e che, di solito, vengono destinate alla barca successiva. Ebbene, non solo avevo ostruito il transito sul pontile, avevo poi riempito tutta la macchina e, con gli schienali posteriori abbassati, c’erano masserizie perfino sul sedile anteriore. Inenarrabile è stato il successivo ammasso che, molti anni più tardi, mi ritrovai a scaricare da una barca di 50 piedi. Se non appartenete alla categoria degli armatori “ciacoloni”, cioè a quelli che rimangono saldamente legati alla banchina per commentare i fatti altrui, ma siete soliti mollare spesso gli ormeggi per navigare, allora si che capirete il perché a bordo è previdente possedere tantissime cose da utilizzare in tantissimissime imprevedibili occasioni.
Tralascio gli elenchi delle dotazioni di sicurezza suddivisi nei vari livelli di navigazione che potreste affrontare e mi dedico invece alle cose che servono per “prevedere ciò a cui si spera di non dover mai provvedere” .
Ed ecco che la cassetta degli attrezzi è fondamentale e sarà proporzionata alle navigazioni che intendete intraprendere, per cui il “no limits” è direttamente proporzionale e varrà per entrambe le scelte. Ci siamo capiti? Mi spiego meglio: se decideste di adibire una cabina della barca a officina, significa che avete in programma di percorrere rotte con navigazioni molto toste e non volete farvi mancare proprio nulla per affrontare qualsiasi imprevisto. Questo è un caso limite, mentre ai navigatori più normali sarà sufficiente una cassetta “di qualità“ che contenga gli arnesi che, prima di tutto, non arrugginiscano e che coprano tutti gli usi necessari. Se cercate nel web “cassetta attrezzi di qualità” troverete un lungo elenco di offerte con assortimenti che variano dai 200 ai 500 attrezzi. Ma non finisce qui.
Assortimento di ricambi
Come per le dotazioni di sicurezza accantonerei il capitolo riguardante il motore, per il quale molti centri di assistenza meccanica hanno l’accortezza di predisporre un kit completo di ricambi che può essere anche acquistato doppio se intendete navigare a lungo e pensate che sia difficile reperire i ricambi originali (girante, filtri, cinghie, olio ecc). In alternativa alla solerzia non gratuita del meccanico potete risparmiare e comporre da soli il kit dei ricambi.
Il velista dovrà aggiungere anche dell’altro e portarsi appresso ciò che nel “rigging” si può rompere oppure usurare. E qui merita che mi soffermi per una breve elencazione.
Drizze e scotte di rispetto non guastano con altri cavi tessili più sottili per creare matafioni, stroppi e sagole per altre legature di minore importanza. La ferramenta con un assortimento di varie misure di grilli, moschettoni, copiglie a cui si aggiungono qualche bozzello e qualche pastecca apribile (bozzelli per ricambi ma anche per allestire un paranco sempre utile in varie circostanze)
Un kit per danni alle vele: nastri per riparazioni di strappi e buchi, nastro da vela di tessuto adesivo, filo da vela, aghi, guardapalmo. In riferimento alle vele e rammentando la sicurezza, una cosa indispensabile che la normativa non contempla è la cesoia per recidere le sartie nella più malaugurata sorte di un disalberamento con le vele issate. Perdere vele e probabilmente una parte dell’albero spezzato può salvare la barca e l’equipaggio se si recidono le sartie. Se avete grasso, CRC per oliare le manovre ricordatevi che l’olio di vaselina è il miglior lubrificante in ambiente salino.
Precauzioni e comodità
Lo si può costruire con un cima, magari con un residuo di una tavoletta di legno, ma è più comodo il bansigo professionale con le tasche laterali per gli attrezzi e la seduta comoda per stare appesi a lungo per lavorare in cima all’albero.
Ancorarsi in una baia senza l’uso del grippiale può costarvi, al minimo, una perdita di ore per spedare l’ancora o all’estremo la perdita dell’ancora e anche della catena.
Navigare di notte senza l’imbragatura di sicurezza agganciata alla timoneria o alla life line durante i movimenti a bordo può costare la vita se vi trovate sbalzati fuori bordo.
Atteggiarsi a superman: non ne vale la pena! Quindi proteggere il proprio corpo e la propria salute con ogni tempo è una precauzione che aiuta a star meglio e rende più tranquilla la navigazione. Anche in piena estate una buona cerata ti farà star meglio se ti capita il turno di guardia dopo la mezzanotte e d’inverno la sottocerata di pile è la miglior difesa contro l’umidità. Occhiali da sole anti riflesso, un ampio cappello e delle buone creme solari ad alta protezione non sono un vezzo, ma preservano la pelle da scottature immediate e dalle future spiacevoli degenerazioni della pelle.
Infine una cambusa ricca di frutta, verdure e soprattutto per lunghe navigazioni consiglio una scorta di minestre perché non si può star sempre seduti, o quasi, per giorni e notti nutrendosi con cibi “pesanti”.
Ultima raccomandazione l’acqua da bere: si calcola un litro e mezzo ( minimo) per persona al giorno. Buon vento