Se cercate una navigazione tranquilla, con rotte brevi e poche miglia tra porti, rade e porticcioli, se siete alla ricerca di affascinanti panorami con annotazioni storiche-artistiche-culturali e, poiché non guasta, apprezzate anche le prelibatezze culinarie della Campania, ecco che la vostra prossima meta è la Costiera Amalfitana.
Una crociera facile, tutta a vista della costa con bellezze naturali tutelate dall’Unesco, che da Salerno, un ottimo punto di partenza, si conclude dopo solo 25 miglia a Punta Campanella.
Sono numerose le cose da vedere o da provare e la soluzione migliore consisterà nel farsi guidare da chi ben conosce i luoghi e può dare le dritte per coglierne le eccellenze e scoprire le chicche riservate a pochi.
Il mio tutor nautico per questa descrizione sarà Antonio Palermiti, amministratore e gestore del booking di BARCANDO, la compagnia di charter che a Salerno possiede una base di catamarani BALI l’ultima generazione dei noti cantieri Catana.
Dovrà Essere una navigazione lenta e meditata
Appena usciti dal Marina di Arechi, dopo poche miglia, Antonio ci descrive le maioliche di Vietri, famose in tutto il mondo. Chi pensa allo shopping di piatti e tazzine deve rimandarlo a fine crociera, con una corsa in macchina dopo il check out. Disquisendo di ceramiche, sono già state percorse tre miglia per giungere al traverso del porticciolo peschereccio di Cetara e poiché fa caldo Antonio suggerisce di fare un bagno ristoratore.
Fino a Erchie c’è la batimetrica di 10 metri, ideale per l’ancoraggio e una nuotata in vista della torre saracena de La Cerniola.
Dopo lo spuntino con mozzarella e pomodoro si salpa per doppiare Capo d’Orso. Chi conosce la Costiera Amalfitana pianifica dove sarà meglio trascorrere le notti, sia all’andata sia al ritorno, scegliendo la rada di Maiori oppure il porticciolo (se ci sarà posto!) della ricostruita Reghinna Major.
Andando avanti di questo passo potremmo scrivere un corposo trattato per descrivere ogni miglio di questa costa e per orientare i naviganti su dove dar fondo all’ancora, dove ormeggiare, dove scendere a terra e come rispettare le acque delle aree protette.
Una veloce carrellata della costiera amalfitana
Descrivere la “capitale“ Amalfi, rievocare la storia della repubblica marinara, tramandare le emozioni di una sosta nella terra dei limoni occuperebbe un tomo intero. Lasciato il cuore a terra si ritorna in mare per esplorare la Grotta di Smeraldo e poi approdare a Conca dei Marini. Più tardi ci sarà la sorpresa di trovare un vero e proprio fiordo che tra rocce scoscese porta all’incantevole borgo di Furore.
Si susseguono, sempre a brevissima distanza le baiette di Praia, dove si potrebbe dar fondo per una notte o passare la punta di Praiano per riempirsi gli occhi con vista della pittoresca Positano.
E’ questo un quadro vivente e colorato che arreda il crinale dei monti Lattari fatto di case di tutti i colori dove Antonio evoca le prelibatezze servite sulla terrazza del ristorante Rada o le delizie al limone della pasticceria alla Zagara.
L’area marina protetta che, passato Positano, inizia da Punta Germano annuncia che poco manca alla Punta Campanella e al “giro di boa” per far ritorno a Salerno e sentire il rimorso di aver noleggiato solo per una settimana il confortevole Shadow Line, il BALI 4.3 che è stata la comoda dimora per questa crociera.